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Caso Marrone, Manfredi: per cercare di salvare la poltrona Marrone si copre di ridicolo

Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):

La legge istitutiva dell’IRES (n. 43/1991), all’art. 5, comma 4, prevede che il CdA scada con la scadenza del Consiglio Regionale. Marrone dice di chiedere il rispetto della legge ma non puo’ certo chiedere al nuovo Consiglio Regionale di dichiarare la sua decadenza retroattivamente. Oltretutto, Marrone si è comunque dimesso dal CdA dell’IRES, “con effetto immediato”, con lettera protocollata dall’IRES il 27 maggio 2014 (dopo la sua elezione a consigliere) e riportante la data del 20 aprile 2014 (Marrone avrebbe dovuto dimettersi entro il 26 aprile, data ultima di presentazione delle candidature). Il Consiglio Regionale dovrebbe sancire la decadenza di un consigliere che si è già dimesso?
La legge sulle ineleggibilità è molto chiara tanto è vero che due altri attuali consiglieri regionali, Chiara Capello e Alessandro Benvenuto, hanno presentato le dimissioni dai rispettivi enti prima di presentare la loro candidatura.
Marrone si aggrappa ai vetri ma si copre così solamente di ridicolo. Se sono questi i “giovani leoni” della destra, ridateci Almirante!
Tutto questo accade anche perché la Giunta delle Elezioni ha rinunciato a svolgere le funzioni dovute, sospendendo il giudizio sul “caso Marrone” in attesa della sentenza di appello. Nell’ordinanza di primo grado del tribunale, che ha dichiarato Marrone decaduto da consigliere regionale, è scritto a chiare lettere, con richiami alla giurisprudenza, che “l’azione popolare (il ricorso in tribunale, ndr) … si colloca … su un piano di assoluta autonomia rispetto alla delibera consiliare di convalida delle elezioni

Torino, 9 ottobre 2014

Leggi qui l’ordinanza di decadenza