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Legge elettorale: Radicali, riparte il balletto del sistema migliore, per chi?

LEGGE ELETTORALE: RADICALI, RIPARTE IL BALLETTO DEL SISTEMA MIGLIORE, PER CHI?
Rilanciamo la lega per l’uninominale e chiediamo incontro a Chiamparino per una nuova legge subito in Piemonte 
 
Dichiarazione dei coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide AgliettaIgor BoniLaura Botti e Silvja Manzi
 
Dopo gli esiti dell’ultima tornata elettorale è di nuovo in auge il dibattito sulla modifica dell’ultimo sistema elettorale approvato, il cosiddetto Italicum. 
Adesso coloro che lo avevano salutato come il miglior sistema elettorale possibile ne temono le conseguenze, mentre quelli che in principio si erano opposti non lo cambierebbero perché ne immaginano le convenienze per loro. Non si può dire un bello spettacolo per la democrazia.
 
Si è dunque tornati a parlare di nuovi sistemi, di proporzionale, di doppio turno, di premi alle coalizioni ecc. Un balletto già visto e abbastanza nauseante. 
Come dovrebbe essere ovvio, un sistema elettorale non può essere determinato e scelto sulla base del risultato desiderato dai partiti, poiché ciò va a scapito dei cittadini e del Paese.
 
Un sistema elettorale dovrebbe essere per prima cosa chiaro agli elettori, si provi a chiedere alle persone in strada di spiegare il funzionamento dell’Italicum…
 
È per tutto questo che torniamo a dire, come stiamo facendo da anni, che l’unica risposta, anche all’antipolitica dilagante, è un sistema elettorale maggioritario uninominale a turno unico (al più, come spesso e volentieri ci ricorda Angelo Panebianco, con doppio voto, uno di prima scelta e uno di seconda scelta, che garantirebbe anche la rappresentanza dei partiti minori). Questo per riportare il pallino nelle mani degli elettori e toglierlo da quelle dei partiti che fino all’ultimo modificano le alleanze per meri fini di sopravvivenza politica.
 
È l’unico sistema chiaro, semplice, non astruso, che eviterebbe il caos di questi anni; garantirebbe una sana e certa governabilità, costringerebbe i partiti a selezionare al rialzo i loro candidati e, soprattuto, riavvicinerebbe i cittadini alla politica.
 
Solo in questo modo, infatti, gli elettori avrebbero un rapporto diretto con i candidati prima e gli eletti poi, solo così saprebbero chi hanno eletto e chi deve dar loro conto del proprio operato e di questo ne gioverebbero tutti, in primis i cittadini non ultimi gli stessi partiti. 
 
Sembrerebbe che, viste queste caratteristiche, proprio il M5S dovrebbe essere lo sponsor e il promotore di questo sistema, così non è, che si siano già partitocratizzati?
 
Noi chiediamo a tutti coloro che come noi percepiscono questa come l’occasione per modernizzare il Paese, di rilanciare la lega per l’uninominale. Non è mai troppo tardi.
 
Intanto vogliamo partire dal Piemonte. Abbiamo proposto, oltre un anno fa con una petizione al consiglio regionale, una riforma elettorale in senso maggioritario uninominale e, su questo, chiediamo un incontro al presidente Sergio Chiamparino e a tutti i capigruppo per rilanciare, da subito, una riforma non più differibile.