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Carcere Minorile Torino. Radicali e SEL “Aiutiamo i ragazzi a rimanere fuori”

Boni e Manzi (Radicali Italiani) e Grimaldi (SEL-Sinistra Italiana) oggi in visita all’Istituto Penale per i Minorenni di Torino “Ferrante Aporti”: Aiutiamo i ragazzi a rimanere fuori.
 
Questa mattina Silvja Manzi e Igor Boni, Direzione nazionale di Radicali italiani, e Marco Grimaldi, capogruppo di SEL-SI al Consiglio regionale del Piemonte, si sono recati in visita all’Istituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti di Torino.
Il rapporto dell’Associazione Antigone, “Ragazzi fuori”, racconta di un sistema penale minorile che, per fortuna, incarcera poco (basti pensare che nel 1940 i detenuti erano 8521, mentre oggi sono circa 450 detenuti minori in Italia), ha una recidiva minima (meno del 5%) rispetto agli istituti penitenziari per adulti, e dove magistrati, servizi sociali minorili e volontariato lavorano in sinergia. I casi di successo della “messa alla prova” (istituto che sospende il processo e in caso di riuscita cancella il reato) sono superiori all’80%. 
Il carcere maschile minorile di Torino oggi ospita 34 ragazzi, di cui 24 maggiorenni e dieci minorenni. Infatti, negli ultimi quattro anni, è stato possibile scontare la pena per un reato commesso nella minore età fino ai 25 anni, estendendo la possibilità di scontare la pena nell’istituto minorile a una fascia di “giovani adulti”. Questo ha prodotto anche una diversa gestione degli spazi (per evitare fenomeni di bullismo e cameratismo). Sono diminuiti i reati di spaccio e aumentati in proporzione i reati contro il patrimonio (soprattutto furti). In aumento gli stranieri (21 su 34) e i procedimenti in arrivo dal Beccaria di Milano e dal Marassi di Genova, soprattutto per sovraffollamento. I casi provenienti dal capoluogo torinese sono solo 8. 
La delegazione, dopo un lungo e piacevole confronto con la Direttrice dell’Istituto Gabriella Picco e il neocomandante Nino Costa, ha visitato tutti i reparti, attardandosi a parlare con i ragazzi, in particolare dei progetti che già li vedono coinvolti all’esterno del carcere, e con i giovani cioccolatieri, panettieri, grafici e writers che frequentano i laboratori all’interno del Ferrante Aporti.
 
«Al Ferrante Aporti ci è stato chiaro da subito quanto la funzione rieducativa sia più pregnante di quella repressiva. – dichiarano i membri della delegazione– Anche per questo crediamo opportuno ridiscutere la soppressione del T.M. e dell’ufficio del P.M.M. previsto nell’ultimo dispositivo del processo civile presentato dal Governo. La soppressione dei tribunali e delle procure per minorenni rischia di dilapidare un patrimonio di competenze che ha reso la giustizia minorile italiana una delle poche eccellenze del sistema penale italiano e un esempio in Europa. 
L’istituto torinese, anche se fra i migliori in Italia, ha le sue difficoltà: risulta incredibile che, come abbiamo notato in altre situazioni carcerarie, anche a fronte di investimenti ingenti che hanno prodotto il miglioramento di tante aree, la non ristrutturazione del tetto e il mancato finanziamento del lotto 3 rischiano di pregiudicare gli sforzi compiuti in passato. 
Un ultimo appello alla città di Torino, che da poco ha aggiornato il protocollo di intesa: i ragazzi del laboratorio artistico ci hanno fatto una richiesta e noi vorremmo riportarla. Stanno producendo delle opere di poster-art. Dedichiamo ogni anno un muro dei nostri quartieri alla loro esposizione.»