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Grattacielo Regione: nuovi costi per bonifiche acque di falda. Respinto accesso civico radicale.

Grattacielo Regione/Salgono costi indiretti per bonifica acque di falda: 126.000 euro per realizzazione impianto di bonifica e 1.672.400 euro per gestione impianto. Direttore Regionale Risorse Finanziarie predispone determina per dire NO ad accesso civico radicale Manfredi, che ha presentato ricorso al responsabile regionale Trasparenza.

Con D. D. 15 ottobre 2020, n. 540 (vedi primo link sotto comunicato) la Regione Piemonte ha approvato il progetto e l’avvio della procedura per la bonifica delle acque di falda sotto il grattacielo in via di ultimazione della Regione Piemonte, acque di falda che presentano una grande concentrazione di cromo esavalente (CrVI).

Nel testo del provvedimento (pag. 5) è riportato che la realizzazione dell’impianto di bonifica “full scale” è stato affidato alla Ditta “Eurogeo S.r.l. “… per un importo complessivo di euro 126.214,30 euro. Il servizio di gestione dell’impianto di iniezione di miscela riducente per l’abbattimento delle concentrazioni di CrVI in falda ed il monitoraggio della qualità dell’acqua “avrà la durata complessiva di 300 (trecento) giorni solari continuativi a decorrere dalla data di consegna del servizio, a cui si sommano 730 giorni solari continuativi, corrispondenti alla fase di verifica e collaudo” (mal contati, tre anni complessivi). Il totale complessivo dell’appalto relativo è pari a 1 milione 672.400,76 euro.

Intanto, con D. D. 28 ottobre 2020, n. 606 (secondo link sotto comunicato), firmata dal Direttore Risorse Finanziarie e Patrimonio, è stato respinto l’ “accesso civico generalizzato” (FOIA) con il quale l’esponente radicale Giulio Manfredi aveva richiesto copia del testo integrale della determinazione (D. D. n. 374 del 9/05/2019) con la quale lo stesso Direttore Risorse Finanzarie e Patrimonio aveva rifiutato la proposta del cosiddetto “accordo bonario” per risolvere in via extragiudiziale la causa esistente fra la Regione Piemonte e le ditte costruttrici il grattacielo.

Avvalendosi di quanto previsto dall’art. 5, comma 7, del D. lgs. 33/2013, Giulio Manfredi ha presentato ricorso al responsabile regionale Trasparenza, che dovrà esprimersi entro venti giorni.

Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“Rispetto alla questione della bonifica delle acque di falda, mi preme rilevare due cose. La prima è che il conto del grattacielo è destinato a salire non solo per nuovi costi diretti legati alla sua realizzazione ma anche per i costi indiretti, di cui le opere di bonifica sono un esempio evidente. A tale proposito, torno a richiedere all’assessore Tronzano se l’amministrazione regionale intenda avvalersi di quanto previsto dall’art. 253, comma 4, del Codice dell’Ambiente (Decreto legislativo n. 152 del 3/04/2006 s.m.i.), che così recita: “…. Nel caso in cui il proprietario non responsabile dell’inquinamento abbia spontaneamente provveduto alla bonifica del sito inquinato, ha diritto di rivalersi nei confronti del responsabile dell’inquinamento per le spese sostenute e per l’eventuale maggior danno subito…”. E’ proprio avvalendosi di tale normativa che a Milano la società Milano-Sesto, impegnata nella realizzazione della “Città della Salute” a Sesto San Giovanni, ha intentato una causa civile contro “Falck Spa”, l’ex gruppo siderurgico proprietario dei terreni.

La seconda osservazione è che, se i tempi di realizzazione del grattacielo prospettati da Tronzano saranno rispettati (conclusione dei lavori la prossima estate, trasferimento del personale regionale nella primavera del 2022), i dipendenti regionali inizieranno a lavorarci dentro quando ancora le operazioni di bonifica delle acque di falda saranno in corso. Questo pone degli interrogativi non da poco sulla sicurezza e sulla tutela di chi opererà nel grattacielo.

Rispetto al mio accesso civico, non credevo che occorresse addirittura una determinazione dirigenziale firmata da un direttore regionale per respingerlo. Nel provvedimento è scritto che la Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio ha chiesto un parere legale all’Avvocatura Regionale, che non ha fatto pervenire alcuna valutazione. Se la mia richiesta era balzana ed eccessiva, credo l’Avvocatura non sarebbe rimasta inerte… Poi è scritto che, come previsto dalla legge, è stato richiesto alle ditte costruttrici se avevano qualcosa da obiettare alla mia richiesta: nessuna risposta, quindi nessuna obiezione.

Poi è ancora scritto che in base alla legge faliimentare del 1942 (sic), modificata nel 2006, solo le parti del processo e i loro difensori possono accedere alla documentazione; ma il D. lgs. 33/2013 (testo unico sulla trasparenza) è successivo alle leggi richiamate e la mia richiesta concerne unicamente il testo integrale della determinazione dirigenziale 374/2019 e non i documenti e la corrispondenza da essa richiamati.

Mi auguro che la responsabile Trasparenza della Regione Piemonte faccia prevalere le ragioni, appunto, della trasparenza rispetto a un’opera pubblica finanziata con i soldi dei contribuenti.

http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2020/44/attach/ddxst00000540_1070.pdf

https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2020/11/Allegato01569620201116092737.pdf