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DONBASS/RADICALI: L’ASSESSORE MAURIZIO MARRONE CHE SOSTENEVA GUERRA DEI SEPARATISTI FILORUSSI CHE HA DA DIRE? FESTEGGIA CON I FUOCHI D’ARTIFICIO COME I PARAMILITARI RUSSI?

“Di fronte al crimine di guerra di Putin contro Ucraina ed Europa non è accettabile avere a rappresentare il Piemonte chi ha aperto a Torino un consolato farlocco di rappresentanza delle repubbliche separatiste oggi riconosciute e invase da Putin”

Domani, 23 febbraio, alle ore 12 presso la sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta in via San Dalmazzo 9/bis/b, si terrà la conferenza stampa degli esponenti radicali Igor Boni (presidente di Radicali Italiani), Patrizia De Grazia (Direzione nazionale Radicali Italiani e Coordintarice Associazione radicale Adelaide Aglietta), SIlvio Viale (Direzione nazionale Radicali Italiani e Capogruppo della Lista Civica per Torino) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta).

Gli esponenti radicali ripercorreranno le vicende che hanno visto Maurizio Marrone essere parte attiva nel sostegno al progetto di Putin di annettere le regioni dell’Ucraina dell’est, fornendo materiale e documentazione. Maurizio Marrone ha aperto proprio a Torino, nel dicembre 2016, un finto consolato della Repubblica Popolare di Donetsk adducendo queste motivazioni reperibili in notizie di stampa. Dichiarazioni che mostrano con evidenza gli intenti e il sostegno alla politica di Putin contro l’Europa. Ieri il riconoscimento da parte di Putin con le farneticanti dichiarazioni sull’Ucraina parte integrante della Russia e l’invasione militare.

Le dichiarazioni di Marrone dell’epoca:

“la rappresentanza Dnr in Italia è un’associazione di diritto privato, riconosciuta ufficialmente dal Governo di Donetsk. Il riconoscimento internazionale delle Repubbliche Popolari del Donbass non è un presupposto di esistenza del centro di rappresentanza, bensì il suo obiettivo finale”

“siamo impegnati nella divulgazione di notizie su una guerra troppo presto dimenticata dai media, i quali sembra ignorino il fatto che i cittadini del Donbass si stanno semplicemente difendendo da quello che a tutti gli effetti è stato un tentativo di golpe da parte dell’Unione Europea; e parallelamente cerchiamo di mettere in campo tutta una serie di iniziative per il riconoscimento internazionale della DNR, attraverso la partnership con realtà del mondo politico, culturale ed economico”