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Elezioni, Viale: pretesti incomprensibili e infondati

Silvio VialeDichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani candidato indipendente nella lista del PD per il Consiglio Comunale di Torino.

“Non capisco certi mal di pancia di alcuni esponenti del PD, anche se capisco la voglia di cercare pretesti per dinamiche interne al PD. Come l’accusa, infondata, di avere violato leggi elettorali mossami da un parlamentare, Giorgio Merlo, e da due consiglieri regionali, Stefano Lepri e Davide Gariglio, che tradisce una errata interpretazione troppo “ad personam” di leggi e regolamenti.

Se la mia candidatura di servizio nella Lista Bonino-Pannella a Milano per sostenere al meglio le probabilità di successo di Pisapia, candidato a sindaco anche del PD, sia di ostacolo alla candidatura come indipendente nella lista del PD torinese lo si dica chiaramente. La legge prevede la possibilità di candidarsi in due comuni e la vicenda milanese non è mai stata un segreto, come non è un segreto che io sia il presidente di Radicali Italiani.

Probabilmente io sono l’unico casuale collegamento “MI-TO” di due vicende separate, come lo sono le storie delle due coalizioni di centrosinistra che sostengono Pisapia e Fassino.

Milano è l’unico comune in tutta Italia in cui c’è la Lista Bonino-Pannella – non “Legalizzare Milano” come erroneamente citato dall’On. Stefano Esposito – per una azione di denuncia del sistema lombardo di “Firmigoni” (firme false) e di “Comunione e Spartizione”. Trattandosi di una decisione nazionale è naturale che ci sia anche il presidente di Radicali Italiani, insieme a Marco Pannella e Emma Bonino, e non potevo certo chiedere ai compagni milanesi di aspettare a raccogliere le firme.

Torino è la città dove l’Associazione radicale Adelaide Aglietta ha mantenuto un proficuo confronto con il PD e ha chiesto a PD di candidarmi come indipendente, visto che Emma Bonino è stata capolista al Senato, Igor Boni candidato nel PD per le elezioni provinciali e le delegazioni radicali di Camera e Senato fanno parte dei gruppi del PD.

Se, però, è necessario togliere ogni pretesto a chi coglie ogni occasione per polemiche pubbliche interne al Pd sono disposto a chiedere ai compagni milanesi di far decadere il mio nome dalla lista, scusandomi con loro e con Pisapia.”

Torino, 12 aprile 2011.