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Biotestamento, Viale: un referendum non basta

Silvio Viale

IL RITORNO ALLO STATUS QUO NON E’ LA SOLUZIONE, DEVE DIVENTARE UN PUNTO DEL PROGRAMMA DEL CENTROSINISTRA.

“Non è con l’annuncio di un referendum che si affrontano i temi di fine vita, anche perché la soluzione non è il ritorno allo status quo ante, ma un’assunzione di responsabilità del centrosinistra.”

E’ questa la dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e dirigente di EXIT-Italia, all’indomani del via libera della Camera al Disegno di Legge Calabrò e al pronto annuncio di un referendum prima ancora dell’approvazione definitiva del Senato.

Silvio Viale ha proseguito:

“Il testamento biologico deve diventare un punto del programma del centrosinistra, un impegno con gli elettori. Con il Disegno di Legge Calabro si rompe finalmente un tabù, quello che su questi temi non si discute e non si decide. Posso dire che, grazie a Eluana Englaro e Pier Giorgio Welby, finalmente c’è una cattiva legge contro cui battersi per costruire un vasto movimento di opinione che si ponga come obiettivo una legge buona e giusta. Per questo continueremo a proporre l’istituzione di Registri Comunali e Provinciali dei Testamenti Biologici e sosterremo tutte le iniziative legali che i cittadini vorranno intraprendere contro gli effetti di questa legge. In questi anni è cresciute la consapevolezza dei cittadini che ha contagiato il mondo politico, anche quello cattolico, per cui i tempi sono maturi per una svolta laica e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini. L’Italia non può continuare ad essere il fanalino di coda in Europa.”

Torino, 13 luglio 2011.