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Firme false, la “sentenza Giovine” è online!

FIRME FALSE REGIONALI/ LA “SENTENZA GIOVINE” E’ ONLINE SU SITO RADICALE. MANFREDI E GRIZZANTI: CONSULTA E CONSIGLIO DI STATO OPERINO CON STESSO RIGORE E CELERITA’ DEL TRIBUNALE DI TORINO.

L’avvocato Alberto Ventrini (giunta segreteria Associazione radicale Adelaide Aglietta), che rappresenta Marco Pannella (costituitosi parte civile nel processo), ha ricevuto copia della sentenza di primo grado, pronunziata il 30 giugno scorso dal Giudice Alessandro Santangelo della prima sezione penale del Tribunale ordinario di Torino, che ha condannato il consigliere regionale della lista “Pensionati per Cota”, Michele Giovine, a due anni e otto mesi di reclusione e suo padre Carlo a due anni e due mesi di reclusione per aver falsificato le accettazioni di candidatura di 17 (su 19) candidati della suddetta lista.

La sentenza è disponibile al seguente link: http://www.associazioneaglietta.it/?page_id=1767

Giulio Manfredi (presidente Associazione Aglietta) e Salvatore Grizzanti (tesoriere Ass. Aglietta e curatore del sito web) hanno dichiarato:

Con la loro condotta fraudolenta i Giovine hanno danneggiato tutti i cittadini piemontesi, poiché hanno inquinato alla radice il procedimento elettorale, come ribadito dalla sentenza n. 394/2006 della Corte Costituzionale che ha ristabilito la pena della reclusione, dichiarando incostituzionale la legge 61/2004, di cui si era avvalso Michele Giovine nel 2005, quando aveva già falsificato firme di sottoscrittori della sua lista, allora “Consumatori per Ghigo”.

Dire male della giustizia italiana è ormai un luogo comune; invece, questa volta occorre riconoscere che il giudice Santangelo, il P.M. Patrizia Caputo e i loro collaboratori hanno lavorato bene e in modo celere, come chiunque potrà verificare leggendo la sentenza. Nell’arco di un anno dal rinvio a giudizio sono state svolte accurate indagini e esaustivi interrogatori delle persone coinvolte; il consulente del Pubblico Ministero, dott. Luigi La Sala, ha svolto un esame grafologico delle firme incriminate dei sedicenti candidati, basato su rigorosi criteri scientifici, ampiamente descritti nella sentenza. In nove udienze le prove raccolte sono state esaminate in pubblico dibattimento; il Dr. Santangelo sottolinea più volte sia il silenzio serbato da Michele Giovine in udienza sia i suoi tentativi, fino all’ultimo momento utile, di far dichiarare il falso a coloro che risultavano candidati senza saperlo e senza volerlo.

Fra cinquanta giorni, prima la Corte Costituzionale e poi il Consiglio di Stato dovranno operare con lo stesso rigore dimostrato dal Tribunale di Torino, essendo consapevoli che non è in ballo solamente la poltrona di Giovine ma è in ballo il risultato delle elezioni regionali piemontesi del 2010, perché se salta la Lista “Pensionati per Cota” (di cui sono false 17 su 19 accettazioni di candidatura) salta anche Cota: i 27.797 voti andati alla lista di Giovine sono il triplo dei 9.372 voti che hanno permesso a Roberto Cota di superare Mercedes Bresso.

Torino, 19 agosto 2011