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Dimissioni di Fassino da deputato, dovute ma non scontate

ANNUNCIO DIMISSIONI FASSINO DA DEPUTATO/RADICALI: “DIMISSIONI DOVUTE MA IN ITALIA NON SCONTATE.

AL CENTRO-DESTRA RICORDIAMO I CASI PASSATI DI COTA E BUONANNO E IL CASO SEMPRE APERTO DEL SINDACO DI VERBANIA”.

AVVOCATI RADICALI A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI PER AZIONI POPOLARI.

Igor Boni e Giulio Manfredi (esponenti radicali torinesi):

“L’annuncio delle dimissioni da deputato di Piero Fassino è un annuncio di atto dovuto ma, in Italia, assolutamente non scontato. Il combinato disposto degli artt. 7 D.P.R. n.361/1957 (T.U. Leggi Elettorali) e 62 D. Lgs. 267/2000 (T.U. Enti Locali) dispone l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di Comune sopra i 20.000 abitanti e di presidente di Provincia.

Ma in Italia la legge non si applica ma si intepreta, soprattutto se di mezzo ci sono inquilini del Palazzo.

Agli esponenti del centro-destra che subito, il giorno dopo le elezioni, hanno richiesto le dimissioni di Fassino diciamo di guardare in casa propria: l’anno scorso abbiamo dovuto mandare l’ufficiale giudiziario in Giunta e Consiglio regionali per costringere il Presidente Cota e il consigliere Buonanno a scegliere quale carica tenere. E in Piemonte c’è sempre il caso aperto di Verbania, il cui sindaco, Marco Zacchera, a due anni dall’elezione, è sempre deputato PDL. E per far buon peso, ci sono anche i casi dei sindaci di Brescia e Afragola (NA), entrambi parlamentari PDL.

Gli avvocati radicali Antonio Polito e Alberto Ventrini hanno predisposto i testi dei ricorsi (cosiddette “azioni popolari”) per far sancire in tribunale l’incompatibilità dei sindaci di Verbania, Brescia e Afragola. Cercasi cittadini di tali Comuni disponibili non solo a mugugnare in piazza o su Facebook ma a richiedere in tribunale il rispetto della legge da parte anche, e soprattutto, degli inquilini del Palazzo”.

Torino, 21 maggio 2011