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Radicali/Sacal: da due anni attendiamo invano risposta ad interrogazione sulla diossina emessa dalle ciminiere della Sacal

Mellano e Flaibani: “Ribadiamo lo stupore per l’archiviazione da parte della Procura di Vercelli dei nostri esposti”

Dichiarazione di Bruno Mellano (Direzione nazionale Radicali Italiani) e Roswitha Flaibani (Coordinatore provinciale Associazione radicale Adelaide Aglietta)

La notizia dell’inquinamento da diossina dovuto ai fumi della Sacal non è una notizia. Nell’ottobre 2008 con la Deputata radicale Elisabetta Zamparutti abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e al Ministro delle Politiche agricole per segnalare l’inquinamento da diossina di tutta l’area, per chiedere l’intervento dei Ministeri per sapere quali provvedimenti urgenti si intendeva attuare per monitorare con accuratezza l’inquinamento in atto da diossina dato che, oltre i confini della Sacal, si produce su vasta area il riso in monocoltura. Con amarezza constatiamo che ovviamente non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Ci sarà un giorno nel quale forse sapremo perché sulla Sacal non si riesce ad aprire un fascicolo serio di indagine. Quel che è certo sta tutto nelle nostre documentate denunce in anni di attività sul territorio. I prelievi che abbiamo fatto nelle acque di scarico e le analisi a nostre spese, che per tre volte consecutive nel 2004 hanno dimostrato la presenza di ammoniaca e tensioattivi fuori dalle norme di legge, gli esposti del 2004 e 2005 alla procura di Vercelli regolarmente archiviati nel 2008 dopo anni di silenzi, fino all’interrogazione parlamentare sulla diossina di due anni fa. Chiediamo nuovamente oggi alla magistratura di fare un passo avanti e chiediamo soprattutto che fine hanno fatto le migliaia di chilogrammi di riso raccolti nei dintorni dello stabilimento che, con tutta probabilità, sono pieni di diossina al pari delle uova, del latte e degli ortaggi.

Vercelli, 24 novembre 2010