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Lettera aperta dei Radicali al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte

Torino, 5 febbraio 2014

Oggetto: in merito a: “Giunta Elezioni/Caso Giovine”; questione “vitalizi consiglieri regionali”; mancata nomina garante regionale delle carceri.

Egregio Presidente,

Vorremmo interloquire con Lei su tre questioni che vedono coinvolto, in azioni o omissioni, il consesso da Lei presieduto. In particolare:

1) Giunta Elezioni/caso Giovine – Con sentenza definitiva di Cassazione del 14 novembre 2013, il consigliere regionale (sospeso dalla carica) Michele Giovine è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione, nonché alle pene accessorie della privazione del diritto elettorale per anni cinque e all’interdizione dai pubblici uffici per anni due. Ai sensi dell’art. 36 dello Statuto, la Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale (che è, a tutti gli effetti. “interna corporis” del Consiglio) avrebbe dovuto sottoporre al Consiglio Regionale la proposta di decadenza del consigliere Giovine. Invece, non solo la Giunta delle elezioni è stata convocata ben due mesi e mezzo dopo la sentenza succitata, ma, nella seduta di venerdì 31 gennaio 2014, ha deliberato, a maggioranza, di procrastinare la decisione sul “caso Giovine” a dopo il giudizio del Consiglio di Stato, previsto per il prossimo 11 febbraio, sulla richiesta di sospensiva della sentenza del TAR del 10 gennaio 2014, inerente l’annullamento delle elezioni regionali del 2010. E’ del tutto evidente che il suddetto iter, ancora in corso, della giustizia amministrativa, non ha nulla a che vedere con l’attuazione di una sentenza penale definitiva, di cui la Giunta delle Elezioni ha rifiutato di recepire gli effetti, per quanto le compete. La gravità di quanto è accaduto venerdì comporta, a parere nostro, una precisa assunzione di responsabilità da parte del Presidente di quel Consiglio Regionale che avrebbe dovuto deliberare la decadenza del consigliere Giovine; pertanto, Le chiediamo di intervenire presso la Giunta delle Elezioni affinché essa affronti nuovamente il caso, senza attendere scadenze ultronee e non incidenti sulla materia. Non possiamo, altresì, tacere il fatto tanto incredibile quanto censurabile che alla seduta della Giunta delle Elezioni di venerdì scorso abbia partecipato ed abbia votato il consigliere regionale Sara Franchino, uno dei 17 candidati della Lista “Pensionati per Cota” la cui firma è stata autenticata in modo irregolare, come ampiamente documentato nel dispositivo delle sentenze del processo a Michele Giovine e al padre Carlo (reperibili al seguente link: https://www.associazioneaglietta.it/cosa-facciamo/elezioni-e-legalita/).

2) Questione “Vitalizi dei consiglieri regionali” – In merito al voto di venerdì scorso sulla questione dei “vitalizi dei consiglieri regionali”, al di là e al di sopra delle varie dietrologie, ci pare incontestabile il seguente dato: la materia non rientra in alcun modo nel novero degli “atti indifferibili e urgenti”. Ciò detto, Le chiediamo di operare affinché ai cittadini piemontesi possa essere fornito un dato di conoscenza il più possibile corretto e completo, in nome della massima trasparenza; Le chiediamo, perciò, di dedicare un’apposita sezione dell’ “Anagrafe degli eletti” sul sito del Consiglio Regionale all’ “Anagrafe dei Vitalizi”, con l’elenco completo e costantemente aggiornato dei consiglieri regionali che godono di vitalizio, che ne godranno o che decideranno, a seguito del voto di cui sopra, di riscuotere in contanti l’intero importo dello stesso. La pubblicazione online dei vitalizi trova sostegno normativo nell’art. 14, comma 1, lettera c) del D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (Testo Unico sulla trasparenza), in cui si fa riferimento ai “compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica”.

3) Garante regionale carceri – Ai sensi dell’art. 7 della L. R. n. 28 del 2 dicembre 2009 (Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale), il Consiglio Regionale avrebbe dovuto nominare il garante regionale delle carceri entro il 5 giugno 2010. Ciò non è avvenuto né allora né in seguito. Con provvedimento di diffida notificato sia al Presidente della Regione Piemonte sia al Presidente del Consiglio Regionale in data 2 ottobre 2012, cinque cittadini detenuti nel carcere di Quarto d’Asti (AT), rappresentati dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta, hanno diffidato i suddetti a provvedere alla nomina del garante. Nel documento “Indicazioni interpretative sul concetto di atti indifferibili ed urgenti in riferimento all’attività amministrativa della Giunta Regionale a seguito sentenza TAR Piemonte n. 66/14”, redatto dal Direttore Regionale Laura Bertino, è scritto, fra l’altro, che sarebbe “…ragionevole ritenere che tra gli atti urgenti ed improrogabili siano da annoverare tutti quegli atti obbligatori i cui termini siano in scadenza o già scaduti o sui quali pende una diffida a provvedere …”. Ci pare che la mancata nomina del garante regionale delle carceri si attagli in pieno alla fattispecie enunciata dalla Dott.ssa Bertino. Pertanto, fatte salve tutte le considerazioni “politiche” a sostegno della nomina del garante, che i rappresentanti dell’Associazione Aglietta hanno già avuto modo di illustrare per ben due volte in I Commissione Consiliare, Le chiediamo di convocare una seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alla nomina del garante e al dibattito sulla situazione delle carceri piemontesi. Sarebbe un giusto corollario e completamento della seduta che la Camera dei Deputati dedicherà venerdì 7 febbraio alla discussione del messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica sulla situazione delle carceri e, più in generale, della giustizia in Italia.

Certi di un pronto riscontro, Le inviamo distinti saluti.

Giulio Manfredi (segretario Ass. Aglietta)

Igor Boni (presidente Ass. Aglietta)

Silvio Viale (presidente Comitato nazionale Radicali Italiani)